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venerdì 12 ottobre 2007

*** SONO ITALIANA ***

L'altro giorno pensavo :
"Ok ora strappo i documenti, mi rifaccio una nuova identità"
ora tu, chiedi :
"perchè?"
ed io rispondo:
"una bellissima domanda hai fatto"
e tu mi richiedi :
"dai, dimmi perchè?"
ed io, con rammarico, ti rispondo :
"perchè, si discute sempre dei problemi degli extracomunitari,
il dovere di aiutarli, preveligiarli su tutto, offrendo loro il massimo,
mentre ci sono dei nostri connazionali, che stanno peggio, purtroppo
nessuno pensa a questo, e credo che il nostro paese, diventi un paese
LAICO"
Spero solo una cosa, che chi dovere, si renda conto di ciò che accade,
nelle famiglie ITALIANE, cioè di offrire all'ITALIANO il massimo.

Molte famiglie italiane in difficoltà nell'acquisto di alimentiMercoledì, 10 ottobre 2007 Per 1 milione e 359 mila famiglie italiane è difficile comprare il cibo necessario per pranzo e cena. Il 5,8% dei nuclei familiari del nostro Paese dichiara infatti di aver avuto problemi, nel corso del 2005, per l'acquisto di alimenti. E il fenomeno risulta molto più accentuato al Sud e nelle isole rispetto al resto della Penisola. Lo indicano i dati Istat contenuti nel dossier 'Il contributo italiano al diritto all'alimentazione e alla tutela delle fasce più deboli della popolazione', redatto dall'Istituto nazionale di ricerca degli alimenti e la nutrizione (Inran) con il contributo di Caritas italiana, Coop e Fondazione Banco Alimentare Onlus, presentato oggi a Roma in occasione delle celebrazioni ufficiali italiane della Giornata mondiale dell'alimentazione che la Fao ha indetto per il prossimo 16 ottobre.Secondo gli esperti in Italia, quindi, nonostante la piena disponibilità alimentare non mancano per molti connazionali disagi nutrizionali legati da un lato alle cattive scelte alimentari, dall'altro all'impossibilità per le fasce più deboli di arrivare all'acquisto di alimenti sufficienti a garantire una dieta adeguata."Nel nostro Paese - spiega Carlo Cannella, presidente dell'Inran - il 5,8% delle famiglie, pari a 1 milione 359 mila nuclei familiari, ha avuto problemi per l'acquisto di alimenti. Basti pensare che negli ultimi 5 anni ad aumentare di più è stato il prezzo del pane, dei prodotti da forno, la carne, il pesce, gli ortaggi e la frutta. E che le famiglie più povere per mangiare destinano il 42% della loro spesa totale, quasi il doppio del valore medio nazionale (24%)".Cannella ha anche ricordato i problemi alimentari degli anziani. "L'Italia - ha spiegato - è uno dei Paesi con un elevato allungamento della vita e, quindi con una popolazione anziana che può avere un'alimentazione non adeguata per motivi socio-economici o per patologie".Nelle fasce di età più avanzate infatti persistono situazioni in cui il potere di acquisto si è decisamente ridotto, anche per gli alimenti. E ciò è particolarmente grave se si pensa che chi è più avanti con l'età è particolarmente esposto a problemi nutrizionali anche per l'elevato consumo di farmaci che interagiscono con i nutrienti e anche a causa del minore assorbimento fisiologico.C'è inoltre un'altissima percentuale di cittadini che si trova al di sotto della soglia di povertà relativa. Nel 2005 c'era l'11% delle famiglie in queste condizioni, complessivamente 7,5 milioni di cittadini, e in alcune aree del Mezzogiorno la povertà relativa è quattro volte superiore alla media nazionale: oltre i due terzi dei poveri si trovano infatti nel Mezzogiorno d'Italia.
Fonte: Istat

3 commenti:

Sinite ha detto...

HAI RAGIONE!!!!

Erikù ha detto...

mah,a me non sembra che gli extracomunitari godano di un trattamento privilegiato in Italia, ad ogni modo non percepisco questa connessione con le allarmanti percentuali istat sulla povertà delle famiglie,però vabbè,sarà pur colpa di qualcuno no? scherzi a parte, fai bene a parlare di queste cose nel tuo blog, ti stimo,sono problemi importanti.
ciao

Anonimo ha detto...

Sinceramente nessuno è mai venuto a bussare alla mia porta chiedendo se avevo o no bisogno di aiuto. Sono straniera, soggiorno regolarmente in questo paese, lavoro tanto dalla mattina alla sera, mi sveglio alle 5:50 e rientro alle 19:40, e faccio anche la casalinga e la madre nonostante la mia stanchezza.

Tutto quello che ho è stato comprato con il frutto del mio lavoro e basta, e quando ho avuto delle difficoltà non mi sono lamentata, ma ho lavorato ancora di più, magari da domenica a domenica.

Non è puntando il dito contro gli stranieri che si cambierà il paese.

Aghate

*** Casalinga day *** E che cavolo! voglio il mio giorno libero, si libero da impegni domestici, senza dover cucinare, lavare panni, stirare, accudire e tante altre cose che facciamo, " NOI CASALINGHE".... we we il V day è stato accettato, embhè non se può fare ora "LA CASALINGA DAY" ??? concasalinghe dai lottiamo per avere una nostra giornata. chiudete gli occhi ed, immaginatevi un giorno di libertà.. ahhhh (che sogno che è per molte di noi), ma a volte i sogni diventano realtà... chissà BLOGGER sarà la fatina con la bacchetta magica.

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